PALEONTOLOGIAII
SISTEMATICA DEI FORAMINIFERI
DIFFICOLTA' ARGOMENTO: MEDIA
DIFFICOLTA' LINGUAGGIO: ALTA

FORAMINIFERI SISTEMATICA
PHYLUM SARCOMASTIGOPHORA – ORDINE FORAMINIFERA
Organismi monocellulari con una fine, complessa rete di pseudopodi. La divisione in sottordini è basata sulla natura del guscio.
SOTTORDINE TEXTULARIINA SUPERFAMIGLIA ORBITOLINOIDEA Macroforaminiferi bentonici con guscio agglutinato arenaceo di forma conica. Il cono può avere diversi angoli di ampiezza. L’accrescimento avviene inizialmente con avvolgimento trocospirale, poi uniseriale. Internamente vi sono setti e pilastri. L’ambiente delle orbitoline è il mare basso e caldo e sono tipiche delle piattaforme carbonatiche. Diffuse dal Cretaceo all’Eocene. Generi più diffusi sono Orbitolina (Cretaceo) e Dictyoconus (Cretaceo inf. – Eocene).
SOTTORDINE FUSULININA SUPERFAMIGLIA FUSULINOIDEA Foraminiferi bentonici con guscio calcareo microgranulare con forme varie, con avvolgimento planospirale. La spiroteca (lamina calcarea) si avvolge attorno ad un asse e si inflette regolarmente verso l’interno costituendo dei setti meridiani. I setti hanno andamento rettilineo nelle specie primitive, poi ondulato. Le ondulazioni tendono a fondersi dividendo la camera meridiana in camerette. All’esterno in corrispondenza dell’introflessione dei setti si trovano i solchi settali. Popolavano i fondali di mari bassi, aperti e tranquilli, ad una certa distanza dalla costa (50 – 60m di profondità). Sono distribuite dal Carbonifero al Permiano. In questo intervallo raggiungono un’ampia diffusione geografica ed una elevata diversificazione. I generi più diffusi sono Fusulina (Carbonifero sup.), Triticites (Carbonifero sup – Permiano inf), Schwagerina (Permiano sup).
SOTTORDINE MILIOLINA SUPERFAMIGLIA ALVEOLINOIDEA Macroforaminiferi bentonici a guscio calcareo porcellanacelo imperforato. Forma globosa o fusospirale, con avvolgimento planospirale. Il guscio si inflette periodicamente a formare dei setti primari e delle camere meridiane. Alla base dei setti si aprono dei foramina. Dei setti secondari, perpendicolari ai setti primari, dividono la camera meridiana in camerette secondarie. Sul pavimento delle camere per il fenomeno della flosculinizzazione possono essere presenti depositi secondari di calcite (ispessimenti basali). Il dimorfismo è accentuato, con forme microsferiche e megalosferiche. Popolano le aree di mare sottile di piattaforma/rampa carbonatica, all’interno della zona fotica. Questo per la presenza nella loro cellula di zooxantelle endosimbionti. Le forme attuali si spingono fino a profondità maggiori. Compaiono nell’Albiano sup con forme globose di piccole dimensioni (Cisalveolina, Sellialveolina). Poi vanno in crisi e ricompaiono nel Paleocene (Glomoalveolina) per diffondersi al massimo nell’Eocene inf e med (Alveolina). In quest’ultimo intervallo di tempo hanno una grande radiazione adattativa con grandi forme fusospirali flosculinizzate.
SOTTORDINE ROTALINA SUPERFAMIGLIA NUMMULITACEA Macroforaminiferi bentonici a guscio calcareo ialino perforato. Forme di grandi dimensioni di forma lenticolare o discoidale. Avvolgimento planospirale involuto (Nummulites) o evoluto (Assilina). Il guscio si inflette periodicamente originando setti e camerette. I setti sono percorsi da un complesso sistema di canali spirali. Il guscio può essere rinforzato da pilastri calcitici che in superficie individuano pustole o granuli. Dimorfismo accentuato. Popolano le aree litorali e le rampe carbonatiche, all’interno della zona fotica (simbiosi con le zooxantelle). Un po’ meno litorali delle alveoline, rinvenute tra 50 e 150m di profondità. Compaiono nel Paleocene e raggiungono la massima diversificazione nell’eocene con la radiazione adattativa di Nummulites, che arriva fino all’Oligocene. Attualmente sopravvivono poche forme. Importanti per la biostratigrafia dell’Eocene.
SOTTORDINE ROTALINA FAMIGLIE: ORBITOIDIDAE, DISCOCYCLINIDAE, LEPIDOCYCLINIDAE, MIOGYPSINIDAE Macroforaminiferi bentonici con guscio calcareo ialino perforato e forma discoidale. Grandi dimensioni, avvolgimento planospirale. Le introflessioni del guscio individuano sul piano equatoriale delle camere equatoriali di forma variabile. Sopra e sotto vi sono delle camere laterali. Dimorfismo accentuato. Orbitoididae: nucleoconca triloculare, camere equatoriali romboidali o ogivali; Discocyclinidae: nucleoconca biloculare, camere equatoriali rettangolari; Lepidocyclinidae: nucleoconca biloculare, camere equatoriali romboidali o ogivali; Miogypsinidae: nucleoconca biloculare eccentrica, camere equatoriali arcuate o rombiche. Popolavano i mari sottili di piattaforma e rampa carbonatica. Alcuni generi hanno una distribuzione stratigrafica limitata, per cui sono temporalmente significativi: Orbitoides (cretaceo sup), Discocyclina (Paleocene med – Eocene sup), Lepidocyclina (Eocene med – Miocene inf), Miogypsinoides (Oligocene – Miocene inf), Miogypsina (Oligocene sup – Miocene inf).
SOTTORDINE GLOBIGERININA FAMIGLIE: GLOBIGERINIDAE, GLOBOTRUNCANID., GLOBOROTALIIDAE Foraminiferi planctonici a guscio calcareo ialino perforato. Avvolgimento planospirale o trocospirale con camere globulari e aperture molto variabili. L’avvolgimento spirale può essere stretto (ombelico stretto e profondo) o largo ( ombelico largo e poco profondo). Spirale in genere evoluta. Camere globose (Globigerinidae) o angolose con possibile presenza di carene (Globotruncanidae e Globorotaliidae). Globotruncana: una o due carene, ombelico largo e profondo; Morozovella: ombelico stretto e profondo, camere da globose ad angolose; Globigerina: ombelico stretto e camere globose; Orbulina e Globorotalia: ombelico stretto e camere angolose carenate. Caratteristici delle facies di mare aperto, vivono a tutte le latitudini e sono ampiamente distribuiti dal punto di vista geografico. Compaiono nel Giurassico med (Globuligerina). Dal Cretaceo inf inizia la radiazione adattativi dei foraminiferi planctonici: Globotruncana (Huroniano – Maastrichtiano), Morozovella (Paleocene – Eocene), Globigerina (Paleocene – attuale), Orbulina (Miocene – attuale), Globorotalia (Pliocene – attuale).

Evoluzione e distribuzione stratigrafica
La più antica documentazione fossile risale al Cambriano inf. I primi a comparire furono gli Allogromiina con guscio tectinico, mentre i Textulariina, i primi foraminiferi a guscio calcareo, comparvero successivamente sempre nel Cambriano. Dal Devoniano in poi i Fusulinina, già comparsi nell’Ordoviciano, diventano abbondanti, lasciandoci quindi abbondanti testimonianze fossili. Dominarono nel paleozoico fino alla grande crisi Permiana. Nel Mesozoico si ebbe la radiazione adattativi dei foraminiferi calcarei porcellanacei e ialini (Miliolina, Rotaliina e Globigerinina). Nel Cretaceo dominarono le rotatine. La crisi cretacica ebbe grosse ripercussioni sui foraminiferi planctonici. I pochi generi rimasti diedero vita, nel Paleocene, ad una imponente radiazione adattativa.
Biostratigrafia
I foraminiferi hanno molte delle caratteristiche necessarie per essere buoni fossili guida: ampia distribuzione geografica, elevata frequenza, rapida evoluzione. La biostratigrafia delle facies del Permo – Carbonifero di mare sottile è basata essenzialmente sulle fusuline. Cretaceo e cenozoico sono caratterizzati da biostratigrafie di grande dettaglio basate sui foraminiferi planctonici (Globigerinini) e sui macroforaminiferi bentonici (Alveolinidae, Nummulitidae, Orbitoidi). Durante il Cretacico sono dominanti i foraminiferi planctonici riferibili alle famiglie Globotruncanidae, Heterohelicidae e Globigerinidae. La radiazione adattativa post K-T ad opera di Globigerinidae e Globorotaliidae ha permesso una dettagliata biozonazione di tutto il cenozoico. I macroforaminiferi bentonici prima citati forniscono una biostratigrafia molto dettagliata dei sedimenti del paleogene del PlaeoMediterraneo.
Ecologia e paleoecologia
La maggior parte dei foraminiferi popola l’ambiente francamente marino. Sono tutti acquatici e taxa diversi abitano una vasta gamma di ambienti marini e marini marginali. Molti sono bentonici e capaci di movimento, ma alcuni vivono permanentemente cementati a substrati rigidi di varia natura o all’interno del sedimento. Alcuni hanno zooxantelle endosimbionti. I foraminiferi planctonici sono esclusivamente marini e galleggiano nelle acque superficiali degli oceani, contribuendo alla formazione dei sedimenti oceanici. I foraminiferi sono ampiamente limitati da temperatura, salinità, livello di ossigenazione e substrato. La loro sensibilità alla temperatura ne ha consentito l’utilizzo per l’interpretazione dei cambiamenti climatici, soprattutto nel quaternario.

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