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13/01/2007 La Cresta del Mozzone al Monte Corvo.
Partecipanti:GIULIO, FABIO.
Dislivello: 700mt
Difficoltà: PD- (EE con due doppie da 15m)
Tempo di salita: 2h

Carta

 

Cronache dall’inverno 2006/2007 nell’Abruzzo senza neve. Che dire, siamo a metà gennaio e sui monti abruzzesi ed in generale sull’Appennino la situazione della neve sta diventando surreale. Scarsissime le precipitazioni, sopra le medie le temperature…risultato non più di 30cm alle quote più alte e praticamente nulla sotto i 1500m!! Senza contare che i versanti da E a W sono praticamente senza neve fino alle vette. Scialpinismo neanche a parlarne, quindi è il momento d’oro delle uscite a piedi ramponi e piccozze, comunque belle e emozionanti. Meta della giornata è la zona di Monte Corvo, dove intendiamo salire per la cresta del “Mozzone”, sita nella parte settentrionale della montagna, spartiacque tra i due grandi valloni del Crivellaro e del Fosso del Monte.


Radura innevata Abetone

La radura, qui nella porzione all'ombra coperta di una ventina di cm di neve, in cui termina la sterrata alle spalle del Colle dell'Abetone.


Dall’autostrada il versante W del Gran Sasso è semplicemente da incubo, mentre, superato il traforo, il versante N ha un aspetto un minimo più invernale. Giunti a Prato Selva, i cui impianti sono desolatamente chiusi per totale mancanza di neve, prendiamo la sterrata che sale verso il Colle dell’Abetone, riuscendo a percorrerla quasi fino alla fine. Calzati gli scarponi, ci incamminiamo sulla stradina coperta di 5cm di neve dura, fino ad arrivare all’ampia radura in cui termina. Verso W appare la sagoma massiccia di Monte Corvo, il cui versante N è inciso dai due grandi valloni separati dal Mozzone.


Pizzo d'Intermesoli

Il Pizzo d'Intermesoli dal piccolo pianoro che precede l'inizio della cresta.


Seguendo le tracce di due che ci precedono percorriamo brevemente una dorsale su ottimo sentiero sotto i faggi per poi scendere ad una sella erbosa. Sulla dx si accede al Crivellaro, sulla sx si scende ad Rifugio del Monte e si accede all’omonimo vallone. Noi invece proseguiamo dritti, risalendo un ripido pendio nevoso e superando un ultimo tratto di faggeta, uscendo infine su una spianata erbosa. Davanti a noi inizia la cresta, larga e ripida, con pochissima neve ventata e una traccia incerta che sale in diagonale da dx verso sx a superare una banda di rocce rotte. La presenza di un po’ di ghiaccio sulle roccette rende necessario il montaggio dei ramponi.


Ciuffo d'erba e Monte Corvo

Il radente sole invernale su un ciuffo d'erba secca all'inizio della cresta. Sullo sfondo la Vetta Orientale di Monte Corvo.


Si guadagna quindi un versante erboso che si risale arrivando su una prominenza di quota 2122, seguita da una sella appena accennata. Anche se la neve latita la giornata è splendida e l’aria è tiepida. Cominciamo nuovamente a salire su un tratto un po’ ripido con qualche roccia fino alla vetta del “Gendarme” la principale elevazione della cresta, 2290m. Il panorama è amplissimo verso N, spingendosi dai Monti della Laga ai Monti Gemelli e alla pianura costiera abruzzese. Verso W la cresta principale del Corvo è ingannevolmente vicina. Si tratta ora di superare un passaggio un po’ delicato, un tratto in discesa di circa 40m di dislivello costituito da facili rocce un po’ rotte seguite da un balzo secco di 15m, con difficoltà date al III-.


Traccia con roccette all'iznizio della cresta del Mozzone

La prima parte della cresta. Con poca neve c'è una traccia che taglia in diagonale superando delle roccette rotte. La presenza di vetrato consiglia di ricorrere prudentemente ai ramponi.


Per fortuna un paio di fettucce già sul posto permettono di superare agevolmente il salto con due doppie di 15m. Occorre prestare attenzione al primo tratto di cresta, di cui si segue il filo aereo, fino alla prima fettuccia posta leggermente sulla sx dietro un roccione. Superato il Gendarme ci fermiamo alle sella sottostante a mangiare, scaldati dall’ultimo sole. Da questo punto volendo si può scendere direttamente nel Crivellaro. Noi preferiamo percorrere un altro pezzo di cresta, divertente e non difficile, finché questa non termina sullo spoglio versante che scende dalla cresta principale del Corvo. Quindi entriamo nel grande anfiteatro terminale del vallone, che presenta un primo tratto di discesa piuttosto ripido.


La cresta del Mozzone al Monte Corvo

La cresta del Mozzone al Monte Corvo fino alla prominenza del Gendarme.


Finalmente i piedi affondano (si fa per dire) nella neve, che sensazione fantastica! In breve siamo ad un tratto più pianeggiante, seguito da un altro tratto di discesa in cui il vallone si fa più stretto. In corrispondenza dell’inizio della faggeta si prende a dx una traccia evidente che in breve riporta alla radura dove termina la sterrata e quindi alla macchina.

Considerazioni: La Cresta del Mozzone si è rivelata una bellissima ascensione d'ambiente, che permette di entrare in sintonia con lo splendido versante N di Monte Corvo. Completa perché, in inverno, richiede l'uso di una discreta mole di attrezzatura, dai ramponi alla corda. E' evidente che va assolutamente evitata in caso di brutto tempo.

Accesso stradale: Autostrada A24 Roma – l’Aquila, uscita S. Gabriele - >Colledara. Seguire le indicazioni per Montorio al Vomano; Quindi prendere la statale SS80 in direzione dell'Aquila fino al bivio per PratoSelva. Si può lasciare la macchina alla base degli impianti, altrimenti una sterrata in discrete condizioni sale sulla sx e permette di risparmiare circa 1h di salita, ma tenete presente che il transito normalmente è vietato!!

 

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© Il Monte Geologo 2006