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10/09/2011 Salita al Monte Cornacchia da Villavallelonga
Partecipanti: GIULIO, PAOLO, SANTOSH
Dislivello: 900mt
Difficoltà: E
Tempo di salita: 3,5h

 

 

Questo scorcio di estate del 2011 è veramente in gran forma. Sono alcuni giorni ormai che è iniziato settembre, il tanto sospirato momento dell'autunno si avvicina. Ma mentre percorriamo la Vallelonga non c'è traccia del cambio di stagione. Prati secchi, resti di incendi nella valle, caldo e cielo senza una nuvola. Le montagne però sono lì, le cime sono un'attrazione irresistibile.
Superato il piccolo paese si prosegue nella valle, superando una bella fontana e una chiesetta, lasciando la macchina dove sulla dx diparte una sterrata in buone condizioni. La nostra meta è il Monte Cornacchia, uno dei più alti di questo gruppo di monti al confine tra Lazio e Abruzzo, già dentro il Parco Nazionale.
Ci sono grandi faggete nella zona, e proprio sotto l'ombra del bosco iniziamo a salire nell'aria afosa percorrendo la carrareccia. Si superano un paio di tornanti, quindi, ad un bivio, occorre seguire i segnali del CAI che indicano una deviazione a dx. Si prosegue in piano attraversando una piccola conca e giungendo ad una fontana, vicino a delle costruzioni presumibilmente afferenti la Forestale. Alle spalle della fontana diparte un sentiero, discretamente segnato, che inizia subito a salire ripidamente la costa boscosa sovrastante.Il percorso, di per se abbastanza faticoso, è reso più fastidioso per il caldo veramente soffocante. Il pendio evolve in una larga cresta, sempre coperta di faggi, che il sentiero percorre interamente con salita costante, fino ad uscire dal bosco sui 1850m, a pochi passi dal Rif. Coppo dell'Orso. Si tratta di una piccola struttura in posizione estremamente panoramica a dominio della Vallelonga.
Nonostante il caldo l'aria è abbastanza limpida e si vedono gran parte delle cime più importanti d'Abruzzo e Lazio, dal Gran Sasso alla Majella, ai monti del PNA, al Sirente e al Velino.
Superato il rifugio si sale ancora brevemente fino a guadagnare la cresta principale. Verso W la morfologia del gruppo montuoso è molto diversa, con vaste aree in quota prive di vegetazione e leggermente ondulate. l'ambiente è molto suggestivo ed in effetti dà la sensazione di trovarsi molto più in alto di circa 1950m. Il Cornacchia però è ancora lontano. La cima infatti si trova abbastanza spostata verso W, affacciata come un balcone sulla parte meridionale del Val Roveto e sulla conca di Sora.
Si continua quindi lungo la traccia che, con percorso lungo, alcuni saliscendi ed un terreno a volte un po' fastidioso perché molto roccioso, arriva finalmente al punto trigonometrico di quota 2003. Splendida la vista sulla Val Roveto, il gruppo di Pizzo Deta, il Viglio. verso S, ad una quota di circa 1750 - 1800m, c'è un grande altipiano che sembra come un grande attico con vista sulla piana di Sora. I monti del PNA con le loro profonde vallate e le grandi faggete si mostrano in tutta la loro bellezza.
Dopo il consueto pranzo siamo scesi per la stessa via di salita.

Rif. Coppo dell'Orso

Il Rif. Coppo dell'Orso e la parte finale della Vallelonga. La cima più alta sullo sfondo leggermente a destra è il Marsicano.


Rif. Coppo dell'Orso

Finalmente si esce dal bosco e si arriva al Rif. Coppo dell'Orso.

Monte Cornacchia

La cima del Cornacchia. Sullo sfondo la Valle Roveto, il Deta a sx e il Viglio al centro.

Monte Cornacchia

Autoscatto di vetta... Immancabile!

 

Considerazioni: veramente una bella scoperta questa escursione. Paesaggisticamente splendida, varia, molto panoramica e non faticosa (tranne l’ultimo tratto) nonostante il dislivello moderato. Consigliata in primavera, quando l’acqua abbonda (ma non permette di camminare sul lastrone) e in autunno.

Accesso stradale: A24 Roma – l’Aquila, uscita l’Aquila Ovest. Quindi SS80 del Gran Sasso d’Italia con direzione Teramo. Superato il Valico delle Capannello scendere verso Montorio. Girare a sx in corrispondenza del piccolo nucleo di Aprati, seguendo le indicazioni per Cesacastina. In corrispondenza della chiesetta del paese prendere a dx una stretta asfaltata che diviene sterrata. Alla prima biforcazione importante a sx in leggera discesa. Superato il ponticello sul torrente si lascia la macchina.

 

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