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03/01/2006 Fondo ai Piani di Pezza verso la Costa della Tavola
Partecipanti: ELISA, GIULIO, FRANCESCO, GIULIANA.
Dislivello: irrilevante
Difficoltà: facile
Tempo intero percorso: 2,5h

Itinerario nella parte bassa del Piano di Pezza, con divertenti discese e una splendida corona di montagne.

Dopo tanti giorni di brutto tempo finalmente la meteo regala qualche raggio di sole, anche se non del tutto convinto. Nella zona di Rocca di Mezzo c’è molta neve e uno strato di nuvole copre il cielo, ma è molto sottile e sfilacciato, lasciando intravedere spazi d’azzurro. Osservando meglio notiamo che verso i Piani di Pezza le nuvole non ci sono, così decidere la meta di giornata diventa facile. In effetti arrivando al Vado di Pezza lo spettacolo è magnifico: una sottilissima nebbiolina grava sul piano, mentre al di sopra splende un sole magnifico che illumina le innevatissime montagne tutt’intorno.


Al nostro arrivo al Vado di Pezza c'è una sottile nebbiolina sospesa sull'altipiano. Dalla coltre gricia emergono le innevatissime vette dei monti tutt'intorno. Il monte più alto al centro è la parte terminale del Costone, 2271m, a dx la Cimata di Puzzillo e la Cimata di Pezza.


Non capita molto spesso di vedere una tale quantità di neve sul versante S di Monte Rotondo, che invece è completamente oberato. Optiamo per un giro verso il Rifugio D’Eramo, proseguendo poi sul lato sx del piano fino all’inizio della Costa della Tavola. Dal Rifugio del Lupo scendiamo seguendo la sterrata quasi completamente nascosta dalla neve e poi iniziamo a percorrere il piano in direzione W. L’ambiente è magnifico: fa freddo, gli sci affondano in una trentina di cm di neve farinosa spettacolare, siamo immersi in una nebbiolina molto fine a banchi che lascia intravedere le alte cime innevate tutt’intorno. Non c’è nessuno, non una traccia a rovinare il manto immacolato, un silenzio rotto solo dal gracchiare dei miei vecchi attacchi.


Scesi sul piano gli strati di nebbia lasciano intravedere le vette innevate, creando un'atmosfera che incrementa l'evidenza della nostra piccolezza nei confronti della natura.


Dopo un breve pezzo pianeggiante ci si affaccia sulla parte più depressa di pezza, e in lontananza, verso W, si vede il piccolo Rifugio D’Eramo. Con una breve e divertente discesa, durante la quale gli sci sembrano volare sulla polvere bianca, giungiamo sulla spianata, che durante l’ultima glaciazione era un lago. Si punta verso il rifugio, con percorso lungo e piatto ma meravigliosamente immerso nel contesto naturale. La nebbiolina crea strani giochi di luce, bande più chiare e più scure si alternano, creando una successione di piani con effetto da grande nord. Il sole, opaco e freddo, è un grande disco dietro i cristalli di ghiaccio in sospensione. Giunti al rifugio ci accorgiamo che fa decisamente più freddo rispetto alla partenza, e infatti il termometro segna -8°C. L’aria fredda ristagna in basso.


Stiamo costeggiando, sulla sx dell'altipiano, la parte iniziale del pendio della Costa della Tavola. La nebbia si dirada creando splendidi giochi di luce. Siamo soli, l'unico segno di vita sulla neve è la nostra traccia.


Dietro la piccola struttura in pietra iniziano nuovamente le ondulazioni, che si percorrono in leggera salita sempre con direzione W o leggermente WSW, avvicinandosi progressivamente alla costa boscosa sulla sx. Il sole che filtra opaco, la nebbia che staziona leggera, le dolci ondulazioni…sembra di essere nella tundra. Ad un tratto però si inizia a vedere poco, la foschia si addensa, ma noi proseguiamo per la stessa direzione, risalendo in diagonale un pendio un poco più acclive. Giunti sulla sommità un altro spettacolo: via la nebbia, dentro il sole. Ci lasciamo alle spalle il bianco opaco e possiamo nuovamente ammirare le vette innevate e le faggete ghiacciate. Stiamo ormai lambendo il ripido versante che si innalza a sx, la parte iniziale della Costa della Tavola.


I faggi sono totalmente ammantati della umida neve occidentale.


Proseguendo ancora su splendide gobbe glaciali in leggera salita arriviamo ad una sorta di radura chiusa dai faggi su tre lati. Ci fermiamo, siamo più che soddisfatti. Dopo il meritato riposo tra la neve luccicante e gli alberi totalmente ammantati rientriamo per la stessa via, ripercorrendo le nostre tracce. La nebbia fitta ci ha avvolto di nuovo, ma per fortuna le due scie parallele erano lì a guidarci. Alcune brevi discese sono state molto divertenti. Arrivati alla macchina il nuovo peggioramento del tempo procedeva a grandi passi, l’indomani avrebbe nevicato molto.


Sospinta da deboli venti orientali, la nebbia copre pian piano tutta Pezza. Il sole opaco va svanendo in un'aura di luce lattiginosa.

 


Considerazioni di giornata: giro tranquillo, non faticoso, con pezzi in piano e divertenti discesette tra le gobbe. Veramente splendido in belle giornate con molta neve, come sempre Pezza regala sensazioni di libertà e fascino straordinarie. Adatto a tutti. Prestare attenzione in caso di tempo cattivo o in peggioramento, regolatevi con la visibilità. Incappare nella nebbia o in una bufera nella parte bassa del piano può risultare problematico per il rientro, si può perdere l’orientamento molto facilmente. Ricordarsi comunque di portare sempre bussola e cartina che in molti casi sono risolutive.

Accesso stradale: Autostrada A24 Roma – l’Aquila e A25 Torano – Pescara fino a Celano. Proseguire per Ovindoli – Rocca di Mezzo. Poco prima di entrare nel centro di Rocca di Mezzo occorre svoltare a sx (cartello indicatore). Percorrere tutta la carrozzabile, recentemente asfaltata e tenuta sempre in buone condizioni, fino al parcheggio in corrispondenza del Vado di Pezza, non lontano dal piccolo e accogliente Rifugio del Lupo.

DATI METEO, ore 12:30

-Località: Piani di Pezza (zona sottostante la Costa Ceresole), 1534m
-Altezza neve: 125cm
-Temperatura aria: -7,7°C
-Temperatura nella neve a 10 cm: -4,1°C

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