Speciali Montagna
16-17/10/2004 Rifugio Capanna di Sevice.
Partecipanti: GIULIO, PAOLO, DORINA.
Dislivello: 1100m circa
Difficoltà: E
Tempo di Percorrenza: 3h

 

 

 

Lasciamo la macchina alla quota di 1050 mt sulla sterrata di valle Porclaneta dopo aver preso le chiavi del rifugio Capanna di Sevice dalla gentile signora alla tabaccheria di Magliano dei Marsi. L'escursione infatti prevede il pernotto al rifugio e la salita del Velino il giorno seguente; è un fine settimana di tempo incerto con previsioni che non lasciavano sperare in nulla di buono ma gli impegni ci hanno costretto a non poter rimandare.



Paolo mostra a Dorina la via di salita mentre il sole illumina sullo sfondo il Fucino e il piccolo centro di Magliano dei Marsi.

Il monte Velino e i suoi fratelli sono incappucciati nelle nuvole ma il tempo è meno brutto del previsto e la piana di Avezzano è illuminata da molti raggi di sole che ci confortano e ci spronano a caricare sulle spalle gli almeno 15 kg di zaino. Entriamo nel vallone di Sevice sotto qualche leggera goccia di pioggia, tonalità di giallo e di rosso sono dipinte sui faggi e aceri con colori accesi che donano al paesaggio una luce tipicamente autunnale. Nonostante il pesante zaino saliamo con un buon passo e ci ritroviamo alla fonte di Sevice a 1950mt a riempire le bottiglie d'acqua che ci serviranno in seguito, un freddo vento di libeccio ci sospinge nelle nuvole che si sono sedute sotto al valico del Piano dei Cavalli; dopo il valico pieghiamo a sinistra trovando il capanno immerso nella nebbia e nel vento freddo.



Il Vallone di Sevice visto dall'alto. Siamo vicini al forcellino che immette nel Piano dei Cavalli dov'è posto il rifugio.

Tlak…..tlak…la chiave gira senza difficoltà nella serratura ed entriamo in questo piccolo ma molto accogliente rifugio; dentro è confortevole e attrezzato, ci sono provviste per almeno un mese e perfino una stufa e un cucinino; a saperlo forse ci saremmo potuti risparmiare almeno 5 kg a testa. Mentre consumiamo il pranzo il nostro termometro prontamente messo all'esterno segna 3.8 C° che aggiunti al vento forte e alla umida nebbia ci fa apprezzare ancora di più questa “nostra” piccola casa. Durante il pomeriggio le nuvole si alzano un pochino mostrandoci l'incantevole Pianoro dei Cavalli e il sassoso versante del monte Sevice;



Dalla cimetta sopra il rifugio la vista spazia verso W. Le nuvole grigie vanno e vengono, mentre dalle fessure tra i cumuli dardeggia il sole, purtroppo in lontananza.

facciamo due passi per affacciarci sulla bellissima Val di Teve mentre inizia un breve rovescio di Graupel (neve a pallette); ci sediamo al riparo del vento ammirando le bancate rocciose che sovrastano gli alti circhi glaciali della Val di Teve. La luce si fa sempre più fioca intorno al rifugio fino a quando la nebbia diventa un muro nero che sembra voler entrare dentro alla porta. Come accendiamo il nostro piccolo fornelleto la temperatura all'interno sale subito da 5 C° a 7-8 C° in pochi minuti rendendo ancor più piacevole la cena al lume di candela.



Il verde Piano dei Cavalli con il rifugio sullo sfondo preso in un raro momento di assenza di nuvole. D'estate questo pascolo d'alta quota è abbondantemente sfruttato dagli equini.

Andiamo a dormire ancora fiduciosi nel tempo per il giorno dopo e così soffiamo sulle candele e la notte entra dentro al rifugio. All' 1:00 veniamo svegliati da un vento fortissimo e dalla pioggia che sembra una mitragliata contro le pareti del rifugio, la temperatura oscilla fra 1-2 C° e la tempesta di acqua e vento colpisce con violenza la fiancata ovest del rifugio, stiamo a lungo ad ascoltare questi rumori anestetizzati dal tepore del sacco a pelo e finalmente riusciamo a riaddormentarci. Il mattino verso le 7 scendiamo dalle brande per fare colazione, una pesante nebbia ancora avvolge il rifugio, aspettiamo nell'attesa di una schiarita che però non sembra voler arrivare, le nuvole si alzano un poco per riabbassarsi subito dopo.



La mattina di domenica il tempo sembra ancora pessimo. Decidiamo di scendere non sapendo che di lì a poco la situazione migliorerà. Comunque è stata lo stesso una bella esperienza.

Non abbiamo voglia di aspettare oltre e salire con questa nebbia è solo inutile così alle 10 usciamo dal rifugio e torniamo verso valle, arrivati alla fonte siamo sotto le nuvole e qualche raggio di sole ci accompagna nella discesa fino alla macchina investita da un sole sempre più deciso. Quando siamo giù il tempo sembra stia decisamente migliorato anche in alto ed ora la cima del Velino fa capolino tra le nuvole; torniamo verso Roma soddisfatti dal silenzio e dall'atmosfera che queste montagne hanno saputo regalarci in un fine settimana di metà ottobre nelle nebbie di Pian dei Cavalli. Il buio, la nebbia, il vento: solo la notte questi prendono vita e bussano alle porte di un rifugio sospeso nel nulla di queste magnifiche montagne.

DATI METEO:

T° mimima registrata 0.2C° alle ore 10 di sera.