GLACIOLOGIA, CAMPO DEL 31-31/01/04
DIFFICOLTA' ARGOMENTO: MEDIA
DIFFICOLTA' LINGUAGGIO: MEDIA

Glaciologia, relazione sul campo del 30-31.01.04:
Evoluzione meteorologica dei tre giorni precedenti il campo e suoi effetti sulla stabilità del manto nevoso, come evidenziato dai rilevamenti effettuati a Campo Felice e Fonte Cerreto.
DI GIULIO SPERANZA E PAOLO RAMAZZOTTI

SITUAZIONE METEO
Nei giorni immediatamente precedenti i rilevamenti nivologici a Fonte Cerreto e a Campo Felice, ovvero il periodo dal 27 al 29 gennaio, si è avuto il non frequente intervento del fronte o vortice polare alle nostre latitudini. L’attività del fronte polare è coincisa con i giorni che statisticamente sono i più freddi dell’anno, ovvero i giorni della Merla. Successivamente si è avuta una rapida rimonta anticiclonica di stampo subtropicale, in particolare da sabato 31 gennaio.
Nei giorni dal 27 gennaio al 29 gennaio, e fino alle prime ore del 30, la tendenza è stata di un progressivo raffreddamento delle temperature e di un peggioramento delle condizioni meteorologiche, conseguentemente all’approfondimento e all’abbassamento di latitudine del fronte polare.

Carte 1: Modello revisionale MRF (a sinistra): carta della temperatura a 850 hPa; Carta di analisi Bracknell (a destra).

Le due carte sopra (carte 1) danno un quadro generale della situazione meteorologica del 27 gennaio. Dalle carte si nota la presenza di due anticicloni con massimi pressori attorno a 1025 – 1030 hPa, uno centrato nella zona del Mar Caspio settentrionale e uno centrato tra la Groenlandia meridionale e l’Oceano Atlantico a SW dell’Islanda. In particolare la posizione di quest’ultima area anticiclonica, e la sua conformazione allungata nel senso dei meridiani, favoriscono l’allungamento, sempre verso i meridiani, e la discesa verso latitudini temperate dell’altra grande figura barica della scena europea: il fronte polare. Questo ha il minimo di 993 - 996 hPa centrato nella zona del Troms in Norvegia, ma è già molto allungato verso S e presenta dei minimi secondari in corrispondenza della Svizzera – Francia orientale e dell’Italia centrale. La temperatura in Europa comunque non è ancora scesa in maniera evidente (nell’area abruzzese siamo ancora al limite dei 0°C a 850 hPa) e solo nell’area scandinava si nota un nucleo di aria molto fredda.

Carte 2: carte di riferimento per i giorni 28 e 29.

Nei due giorni seguenti, il 28 e 29 gennaio, come si evince dalle carte sopra, si assiste ad un ulteriore approfondimento e discesa del fronte polare verso le nostre regioni con un interessamento sempre più netto dell’area abruzzese. È da notare, anche in funzione della sua influenza sul manto nevoso delle montagne abruzzesi, il passaggio di un minimo di 995 hPa il giorno 28, che ha apportato precipitazioni che sono risultate nevose a quote intorno agli 800 – 1000 m. Dopo una pausa tra il 28 sera e il 29 mattina, a partire dal 29 pomeriggio sull’Italia centrale è arrivata la parte più fredda e più attiva del fronte polare, che ormai ha raggiunto il massimo della sua estensione e del suo approfondimento, essendo esteso dalla Scandinavia all’area mediterranea centrale, e con minimi pressori intorno a 983 hPa. Contemporaneamente si assiste ad una decisa rimonta anticiclonica di stampo subtropicale sulla Spagna, che poi, nei giorni successivi, andrà ad interessare in modo sempre maggiore l’area italiana. La temperatura risulta, nei due giorni considerati, in decisa discesa, con valori che passano da 0°C a –4°C a 850 hPa. Verso le ore centrali del 29 gennaio si assiste alla formazione di un minimo nel Golfo di Genova (Genova Low) che, con un rapido spostamento in direzione SE, ha attraversato tutto il centro Italia entro le prime ore del 30, apportando intense precipitazioni, nevose a quote molto basse e in molti casi fino al piano, e molto vento.

Carte 3: il tempo in atto in Italia alle 18 di giovedì 29 gennaio.

Nella cartina qui sopra si vedono i dati sul tempo in atto presi da una rete di alcune stazioni meteo in Italia. La carta è riferita alle ore 18 del 29, nel momento in cui il minimo è proprio in corrispondenza del centro Italia. Si notano le diffuse precipitazioni in atto sulle regioni centrali, sotto forma di neve all’interno e di rovesci e temporali sulla costa tirrenica.

Carte 4: carte di riferimento per il giorno 30.

Nelle due carte qui sopra, riferite alla mezzanotte tra il 29 e il 30, si nota il momento finale del passaggio del minimo di cui sopra. La parte più intensa del minimo di 1006 hPa si trova ormai in corrispondenza dell’Italia meridionale, ed ha già scaricato la maggior parte del suo carico precipitativo nell’area abruzzese sotto forma di nevicate che hanno raggiunto quote molto basse. Sul centro italia si assiste alla veloce rotazione delle correnti, che si dispongono decisamente dai quadranti nordorientali. In casi del genere, soprattutto nella zona del Gran Sasso, le precipitazioni continuano anche dopo il passaggio del minimo per l’instaurarsi di condizioni di stau in corrispondenza dei rilievi appenninici che operano appunto una funzione di blocco delle correnti nordorientali. Nelle ore a cavallo tra giovedì e venerdì le temperature scendono ulteriormente, raggiungendo valori dell’ordine di –5°C a 850 hPa. Da notare è l’ormai imminente ed evidente rimonta anticiclonica subtropicale, che interessa già l’area del nord Italia e ha preso pienamente possesso dell’Europa occidentale. Tale rimonta è anche dovuta alla formazione di una profonda depressione in pieno Atlantico ad Ovest della Spagna.

Carte 4: carte di riferimento per il giorno 31.


Nei due giorni del rilevamento, il 30 e 31 gennaio, le condizioni meteo evolvono rapidamente al bello. Dalle due carte sopra si vede come l’anticiclone subtropicale si sia affermato saldamente sul mediterraneo centro – occidentale, con massimi pressori intorno a 1028 – 1030 hPa. Infatti già nella mattinata di sabato 30 le ultime frange nuvolose che resistono sui monti più orientali, come il Gran Sasso, si dissolvono. Resistono delle correnti orientali che spostano la neve dalle zone esposte e la depositano negli avvallamenti (scaccianeve), ma si attenuano nel corso della giornata. Nella notte su domenica 31 la temperatura, complice l’assenza di vento e il cielo pressoché sereno, scende molto, e si registrano –14°C all’Aquila e –25°C a Campo Felice. Il 31 l’anticiclone è in ulteriore rafforzamento, e la sua presenza è evidenziata anche dalla formazione nella notte tra il 30 e il 31 di evidenti inversioni termiche nelle valli e nelle conche intermontane, come lo stesso Campo Felice. Le ultime annotazioni riguardano il giorno 31, in cui il passaggio di deboli velature da ovest è associato all’insorgenza di correnti dai medesimi quadranti, più tiepide, come si è potuto notare bene dagli “sbuffi” di neve sulle creste dei Monti Orsello e Puzzillo nei pressi di Campo Felice.
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