BETTAFORCA - PUNTA CASTORE - BETTAFORCA (in giornata).
cresta sud - est (via normale)
DIFFICOLTA': F
DISLIVELLO: 1503m


Si parte la mattina presto da Gressoney La Trinitè in modo da prendere la prima corsa della funivia che da Stafal, 1823m, porta ai 2170m. Da lì subito sopra la seggiovia che porta fino ai 2700m del colle di Bettaforca. Il tempo è discreto, salvo qualche nuvola verso valle, la vista della bastionata del Monte Rosa è comunque fantastica. Fa abbastanza freddo. Insieme alla guida alpina Arturo Squinobal, prendiamo un sentiero che sale abbastanza rapidamente mantenendosi sotto la cresta della Punta Bettolina, 2996m. Successivamente il sentiero si fa meno ripido, e saliamo per vaste pietraie fino al Passo Superiore di Bettolina, 3100m.


In salita verso il Quintino Sella. Si vede il Ghiacciaio Grande di Verra sotto le nuvole e la cresta del Breithorn 4165m, con le sue tre vette principali, e il Roccia Nera (ultima vetta a destra) 4075m.


La guida tiene un ritmo altissimo, e io stento non poco a stargli dietro. Qua e là si intravede qualche laghetto e qualche nevaio, in via di definitivo scioglimento. Lasciato il passo, prendiamo una crestina rocciosa, che ci fa rapidamente salire di quota, e tra nevai e sfasciumi di rocce arriviamo ad una punta rocciosa a quota 3490m. Dalla punta percorriamo una esile cresta rocciosa, attrezzata con una spessa corda di nylon, che ci conduce al rifugio Quintino Sella, 3585m.


La vista dal Rifugio Quintino Sella, 3585m. Si vede bene tutta la tormentata superficie del Ghiacciaio del Lys, e da sinistra a destra il Lyskamm Orientale 4527m, il Naso del Lyskamm 4272m, Ludwigshohe e Corno Nero, la Piramide Vincent 4215m.


Fa freddo, anche poiché subito dietro il rifugio inizia il ghiacciaio del Felik. Qui facciamo una breve sosta, per rifocillarci e riposarci un po’. Il ritmo tenuto è stato altissimo, e lo testimonia il fatto che dal colle di Bettaforca al rifugio abbiamo impiegato solo 1,30h contro le 3,00 – 3,30h che indica il cartello all’inizio dell’itinerario. Dal rifugio, dopo che ho indossato l’imbraco e mi sono assicurato alla guida, iniziamo a percorrere il ghiacciaio del Felik. E’ un ghiacciaio molto vasto e abbastanza pianeggiante, la cui testata è proprio la Punta Castore. Vi sono alcune tracce di cordate che ci hanno preceduti.


Il Rifugio Quintino Sella, lambito dal Ghiacciaio di Felik. Sullo sfondo il Castore e la sua cresta sud - est.


Ad un tratto comincia un forte vento che, unito alla quota che rende ogni movimento più faticoso, ci costringe a rallentare il ritmo. Verso quota 3950m ci fermiamo per coprirci. Durante la sosta la guida mi fa notare come il vento “fischia” tra le rocce e la neve passando la cresta, a testimonianza della sua forza. Passato un tratto più ripido, ci ritroviamo al Colle di Felik a 4061m, da cui si prende verso sinistra e si comincia la cresta sud – est, che con un percorso panoramico e aereo ci porterà in vetta. Il vento è veramente impetuoso, molto più forte rispetto a dove ci siamo fermati poco prima, ed è molto difficoltoso stare in piedi. Ogni passo poi, data l’altezza, costa molta fatica, e a volte siamo costretti a fermarci perché altrimenti il vento ci scaraventerebbe giù dalla cresta. Incontriamo alcune cordate che scendono dalla vetta che ci dicono di non proseguire perché il vento è troppo forte, ma la mia guida vuole andare avanti, e allora andiamo! Assai faticosamente riusciamo a percorrere la porzione di cresta restante, che a volte si riduce ad un esile filo di neve fresca, e, a 3,45h dalla partenza arriviamo finalmente in vetta alla Punta Castore, 4221m di altezza.


In vetta al Castore. Alle mie spalle la valle di Zermatt, e sullo sfondo il Weisshorn.


E’ una grandissima soddisfazione, che viene celebrata con una grande stretta di mano da parte della guida, e con molte foto. Il panorama dalla vetta è eccezionale: Oltre a tutto il Monte Rosa si domina anche l’enorme ghiacciaio del Gorner, in Svizzera, e innumerevoli altri 4000 svizzeri. Si vedrebbe ancora di più se alcune nuvole non coprissero le vette più lontane.


In vetta al Castore, 4221m. Alle mie spalle si nota la cresta del Breithorn, si intravede tra le nuvole la vetta del Cervino, e si vedono numerosi 4000 svizzeri.


Poi su sollecitazione della guida decidiamo di iniziare la discesa. Bisogna ripercorrere la cresta, che resta sempre molto difficoltosa, ma passata questa, e ridiscesi sul ghiacciaio del Felik, il restante cammino fino al rifugio Quintino sella lo percorriamo molto velocemente. Dopo la sosta pranzo con annessa spaghettata, cominciamo la discesa al colle di Bettaforca. Andiamo veloci, ma ora le gambe sono stanche. Sfruttiamo per scendere alcuni nevai, e poi purtroppo resta il tratto tutto sfasciumi, che spezza ancora di più le gambe. Arriviamo comunque presto al colle, sono le 3:30. E’ stata una splendida gita, il mio primo 4000!!

 
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